domenica 27 marzo 2022

I cinque racconti con l'incipit di Terra Nostra premiati da "Scrittori Emergenti Italia"


La tredicesima gara de #garadiraccontiin100parole del 26 marzo 2022 organizzata dal gruppo Facebook SCRITTORI EMERGENTI ITALIA ha avuto come incipit un estratto del romanzo Terra Nostra.

(...) "CRIVELLATO DA ALMENO QUATTRO COLPI DI ARMA DA FUOCO" (...)

La classifica pubblicata sul gruppo Facebook è così composta :

1. Giovanna Pizzulli 24 voti;

2. Ele Castellani 19 voti;

3. Federica Ronchetti e Roberta Giuliani 15 voti.

Menzione SEI Corrado Antani

Sotto le pubblicazioni dei racconti degli scrittori sopra menzionati.






Si ringrazia l'amministratore di SCRITTORI EMERGENTI ITALIA Tony Di Crisci Salvati ed in particolare Stella Conte per aver sorteggiato l'incipit del romanzo.


mercoledì 16 marzo 2022

TERRA NOSTRA: "VIAGGIO NEI LUOGHI DEL ROMANZO" - 5° Episodio

"IL DISTRIBUTORE DI BENZINA"
Il "noto" distributore di benzina, location molto simile per molti aspetti a quello di Corso Francia di Roma, il quartier generale di Massimo Carminati il boss di "Mafia Capitale". Ma qui siamo sulla statale 106 tra Bovese e Casalotto sul litorale jonico calabrese ed a tenere banco è Giovanni Romeo 'capo locale' del clan Macrì. Luogo ideale per appuntamenti tra picciotti ma anche tra esponenti criminali "rivali" per aggiustare gli affari e incontri con politici di spessore.

Alcuni estratti del libro:
(...)Proprio da quel distributore, tutti i giorni passavano centinaia di TIR e autotreni per effettuare il rifornimento di gasolio. Molti avevano il disegno di un giaguaro sul telo del rimorchio: erano i più belli, le cabine erano verniciate con dei colori vivaci. Insomma, si facevano notare.(...)

(...)Verso mezzanotte, Nino passò dal distributore  con la sua Fiat Punto nera  a  prendere  Consolato, poi si avviarono verso il centro commerciale. Il genero di Romeo aprì il cassetto del cruscotto e  prese una Beretta calibro 9...(...)

Il romanzo "Terra Nostra" sulla Calabria criminale approda in una rivista polacca grazie ad un interessante articolo di Izabella Teresa Kostka.

Il bestseller Terra Nostra del giovane scrittore calabrese Amato Salvatore Campolo oltrepassa i confini nazionali ed approda in Polonia. A scrivere un interessante articolo in polacco con traduzione in italiano è la giornalista Izabella Teresa Kostka che ha dedicato ben quattro pagine nella famosa rivista letteraria polacca BezKres.

Link per acquistare la rivista n.33 del 2022:


Copertina della rivista BezKres

Articolo della giornalista Izabella Teresa Kostka

Articolo della giornalista Izabella Teresa Kostka

Izabella Teresa Kostka è nata a Poznań (Polonia) ed ha conseguito una laurea magistrale in pianoforte di cui è insegnante. Dall’anno 2001 vive e lavora a Milano, è scrittrice e poetessa italo – polacca, è appassionata di teatro, scrittura, fotografia e arte, è giornalista freelance per WordPress, redattrice e collaboratrice del blog giornalistico Alessandria Today e Oceano News, organizzatrice e presentatrice di eventi culturali, ideatrice e coordinatrice generale del programma culturale ciclico itinerante internazionale “Verseggiando sotto gli astri di Milano”.

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domenica 6 marzo 2022

TERRA NOSTRA: "VIAGGIO NEI LUOGHI DEL ROMANZO" - 4° Episodio

"L'IMPIANTO INERTI E LE CAVE DI BOVESE"
Sorge in contrada S.Elia e fu costruito dai fratelli Angelo e Giuseppe Ferraro negli anni '80 per poter estrarre e commerciare gli inerti provenienti dalle loro cave. Ma dopo gli arresti a prendere il controllo di tutta l'attività fu il nipote Domenico che con furbizia riesce ad accaparrarsi clienti, ampliare l'attività con lavori di movimento terra e trasformare le vecchie cave in discariche (ispirate agli enormi crateri di Bocale in provincia di Reggio Calabria).

Sotto alcuni estratti del romanzo:
(...) – A me interessa solo lo sbancamento e la fornitura
della sabbia… lo sai… – – Domenico, non ci sono problemi, parlo io con don Fabio, e ci ragiono. – – Allora mi fido, ok? Grazie… –  (...) 

(...) Aveva quindi sfruttato alcune cave dismesse ed abbandonate sulle colline di Bovese, di proprietà dello zio Giuseppe, per iniziare a guadagnare qualche euro anche con i rifiuti. Si organizzò per riaprire gli accessi con la ruspa e riservare lo scarico dei rifiuti esclusivamente a ditte di fiducia (...)

sabato 5 marzo 2022

“TERRA NOSTRA”, IL ROMANZO CHE RACCONTA DA VICINO LA CALABRIA CRIMINALE DEL XXI SECOLO


Terra Nostra è un noir spietato scritto Amato Salvatore Campolo pubblicato a settembre del 2021, il quale ci restituisce un fazzoletto di Calabria imbastardita all’inverosimile, preda di avvoltoi pronti a cibarsi della sua carcassa e ricoprirla di cemento e sangue. Un luogo in cui vige solo ed esclusivamente la legge del più forte; un palcoscenico con tanti personaggi: politici, cravattari, criminali di vecchia data e nuove leve, uomini di chiesa, giornalisti, carabinieri e confidenti. Tutti pronti a sedersi al grande, squallido banchetto. Tutti con una loro storia. Tutti con un destino che s’intreccia. Soprattutto quello dei protagonisti di un romanzo che non spicca per la trama ma per il modo in cui è stato concepito; per la sua struttura che ben si presterebbe ad una sceneggiatura. Capu Locu e il giovane rampollo Domenico Tripodi sono gli unici che dall’inizio alla fine seguono i propri ideali, giusti o sbagliati che siano. Gli unici che emergono all’interno di una massa magmatica di cui è davvero difficile tracciare delle linee e in cui si fa molta fatica a trovare tracce di redenzione. E la forza di Terra Nostra sta proprio nel porre l’attenzione su un sottobosco che, attraverso gli occhi della finzione, potrebbe velare elementi di verosimiglianza e di aderenza ad una realtà che si fa strada attraverso i fatti di cronaca. E la legge rappresentata dal personaggio Jessica Castaldo, un maresciallo che deve far luce all’omicidio del padre e nello stesso tempo continuare la lotta contro i clan di ndrangheta. Un romanzo assolutamente da leggere  che grazie a decine di articoli e di osservazioni  recenti da parte del noto giornalista e massmediologo Klaus Davi è sbalzato tra le prime posizioni nella classifica Bestseller di Amazon.

martedì 22 febbraio 2022

TERRA NOSTRA: "VIAGGIO NEI LUOGHI DEL ROMANZO" - 3° Episodio

"IL QUARTIRE "209" DEGLI ZINGARI"
Un quartiere rom  abbandonato a pochi chilometri da Trimpoli e Casalotto, che vive in pieno degrado, tra macro discariche, microcriminalità, baracche, strade colabrodo e povertà. Qui a gestire il traffico illegale di droga e l'attività di sfasciacarrozze è Cosimo Bevilacqua detto "Lo Zingaro", oltre ad avere un ruolo fondamentale di gestione della "manovalanza" a servizio delle 'ndrine per lavoretti sporchi come rapine e danneggiamenti. Il quartiere 209 (nome di fantasia) si ispira al quartiere Arghillà di Reggio Calabria. 

Seguono due brevi estratti.
(...) Senti… non è che si può risolvere questa faccenda degli zingari? – – Quelli del quartiere 209? – chiese Don Vincenzo mentre era intento a tagliare la bistecca che aveva nel piatto. – Sì sì… quelli là, stanno facendo troppo casini… devono capire che non... – (...)

(...) – Ciao, compare Cosimo! Mi hai riconosciuto!? – gridò per farsi sentire oltre al rumore di quell’auto che veniva ridotta ad un ammasso di ferro senza forma. L’uomo si voltò verso di lui, e si avvicinò. – Sì sì… Faccia Tagliata sei? – – Esatto. Bravo! – – Dimmi tutto...  – (...)

domenica 20 febbraio 2022

TERRA NOSTRA: "VIAGGIO NEI LUOGHI DEL ROMANZO" - 2° Episodio

"IL CARCERE L'UCCIARDONE DI PALERMO"
È uno dei carceri di massima sicurezza più antichi della Sicilia risalente all'epoca borbonica, intitolato al maresciallo degli agenti di custodia Calogero Di Bona, ucciso dalla mafia nell'agosto 1979. Nel romanzo Terra Nostra è il luogo dove è recluso il boss Don Peppe Ferraro,  qui gli è stato dato il soprannome: 'u Calabrisi.
Il nome l'Ucciardone deriva dal siciliano "u ciarduni", a sua volta dal francese chardon, che vuol dire cardo: un tempo, infatti, questa pianta commestibile veniva coltivata nel terreno in cui sarebbe poi sorto l'edificio.

Due brevi estratti del romanzo:
(...)In carcere, era conosciuto come: “u Calabrisi”, molto rispettato dai tanti siciliani detenuti e non solo, anche le guardie erano a sua disposizione. Per i primi otto anni, fu sottoposto al carcere duro, il cosiddetto “41-bis”. (...)

(...) Nel penitenziario di Palermo, il Boss Ferraro venne avvicinato da un altro detenuto, dall’espressione dispiaciuta, durante l’ora d’aria: – Don Peppe... – – Ehi compare Ciccio Scambia, dimmi... – Quest’uomo era un boss con la dote di “capo mandamento” di Platì, paesino dell’entroterra reggino. – Mi è arrivata la notizia... (...) 

I cinque racconti con l'incipit di Terra Nostra premiati da "Scrittori Emergenti Italia"

La tredicesima gara de #garadiraccontiin100parole del 26 marzo 2022 organizzata dal gruppo Facebook SCRITTORI EMERGENTI ITALIA ha avuto come...