È uno dei carceri di massima sicurezza più antichi della Sicilia risalente all'epoca borbonica, intitolato al maresciallo degli agenti di custodia Calogero Di Bona, ucciso dalla mafia nell'agosto 1979. Nel romanzo Terra Nostra è il luogo dove è recluso il boss Don Peppe Ferraro, qui gli è stato dato il soprannome: 'u Calabrisi.
Il nome l'Ucciardone deriva dal siciliano "u ciarduni", a sua volta dal francese chardon, che vuol dire cardo: un tempo, infatti, questa pianta commestibile veniva coltivata nel terreno in cui sarebbe poi sorto l'edificio.
Due brevi estratti del romanzo:
(...)In carcere, era conosciuto come: “u Calabrisi”, molto rispettato dai tanti siciliani detenuti e non solo, anche le guardie erano a sua disposizione. Per i primi otto anni, fu sottoposto al carcere duro, il cosiddetto “41-bis”. (...)
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